Project Manager di eccellenza per l’Azienda Meccanica, meccatronica o dell’Automazione
Raggiungere gli obiettivi
Diceva lo scrittore Kipling: “Abbiamo quaranta milioni di ragioni per fallire, ma neanche una scusa”. Alla fine, o si vince o si perde. Anche i project manager nel settore meccanico, o vincono o perdono. Devono raggiungere contemporaneamente tre obiettivi: quello che deve essere fatto, entro una data ed entro un budget di costo.
Per vincere in questa difficile battaglia servono doti particolari, talvolta aspetti del carattere che tra loro potrebbero sembrare antitetici. Vediamo le cinque caratteristiche principali richieste a questa importantissima figura.
Prima caratteristica: la strutturazione
Il bravo project manager meccanico, nel momento in cui assume l’incarico, già disegna nella sua mente schemi operativi, valuta rischi, disegna tattiche e strategie. Non lascia posto a facili ottimismi e pessimismi.
Necessarie sono le conoscenze di project management che permettono di strutturare e gestire il progetto, dando alla sua forma mentale gli strumenti e le metodologie necessarie ad esprimersi. Nel mondo di oggi, avanzato, tecnologico, complesso, per strutturare la mente non ci sono vie alternative allo studio, all’osservazione, alla riflessione.
Seconda caratteristica: la destrutturazione
La particolarità del ruolo si manifesta nella seconda caratteristica che è la destrutturazione, esattamente antitetica a quella precedente. L’obiettivo del project manager meccanico non è quello di rispettare i piani, ma di conseguire l’obiettivo. Egli potrà cambiare in corsa programmi, tempistiche e percorsi; l’importante è che raggiunga l’obiettivo finale. Gli unici limiti che ha nel cambiare i piani sono costituiti dalle conseguenze sull’ambiente aziendale circostante e sulle altre commesse. La commessa è infatti un’entità in continuo movimento: eventi, accadimenti, intoppi, ritardi, inconvenienti, rotture, mancanze; chi gestisce le commesse sa che le variabili quotidiane sono infinite.
A tutte queste situazioni il project manager meccanico non deve rispondere con la pignoleria del contabile, ma spesso con l’estro dell’artista.
Terza caratteristica: la leadership
Gestire una commessa significa gestire le persone e per farlo servono doti di leadership. Motivare le persone e non cadere nella trappola di voler fare tutto da soli: delegare, assegnare compiti, controllare gli obiettivi. Diceva il grande manager Clarence Francis: “Puoi comprare il tempo di un uomo, puoi comprare la presenza fisica di un uomo in un determinato posto in un determinato tempo, puoi anche comprare un numero misurato di adeguati movimenti muscolari per ora o per giorno. Ma non puoi comprare l’entusiasmo; non puoi comprare l’iniziativa; non puoi comprare la lealtà; non puoi comprare la devozione dei cuori, delle menti e delle anime. Queste cose te le devi guadagnare.” E questo è il compito che attende il project manager meccanico con il proprio gruppo.
Quarta caratteristica: la diplomazia
Il ruolo non richiede solo interazioni all’interno della commessa, ma anche al suo esterno. Serve la diplomazia per riuscire ad ottenere le circostanze che siano le più vantaggiose per il raggiungimento dell’obiettivo. Le interazioni all’esterno sono di vari tipi. In primo luogo l’ambiente aziendale. Se dobbiamo utilizzare un macchinario in un momento diverso rispetto a quando si era prenotato, dobbiamo concordarlo con i responsabili delle altre commesse che a loro volta, causa nostra, devono spostare la propria lavorazione. Il project manager meccanico si trova spesso a concordare eventi con i responsabili delle aree funzionali, produzione, logistica, ricerca e sviluppo e via di seguito. La sua capacità deve essere quella di portare avanti gli interessi della commessa meccanica, ricordandosi però che non deve farlo a detrimento delle altre parti dell’azienda.
In secondo luogo, egli si troverà ad interagire con il cliente: pensiamo alle varianti da richiedere, nonché alle informazioni, verifiche e audit richieste dal cliente stesso. Ugualmente dovrà interagire con fornitori, terzisti e tutti i vari soggetti del ciclo passivo. Numerose saranno quindi le occasioni di negoziazione che si troverà a gestire.
Quinta caratteristica: la capacità di analisi/sintesi
Molti sono gli impegni da affrontare: strutturare gli eventi, gestirne i cambiamenti, interagire con i membri del team, con i colleghi, clienti, fornitori, rappresenta una sfida non da poco. Per questo egli deve scendere velocemente nell’analisi per risalire, altrettanto velocemente, alla sintesi, in un continuo processo iterativo di soluzione delle problematiche. Questa capacità di metodo, attitudine mentale, competenza, acquisibile con l’esperienza e la formazione, è necessaria per andare velocemente al nocciolo della questione, per ubicare velocemente le travi e tralasciare le pagliuzze.
Conclusione
Ci siamo focalizzati sulle caratteristiche mentali. Non abbiamo infatti citato la competenza tecnica. Se il gruppo è ristretto, a lui si richiede anche di saper fare attività operativa. Se invece il gruppo è grande, a lui si richiede di saper coordinare e scegliere le persone giuste nei posti giusti, per cui la competenza tecnica serve non a operare ma a decidere.
Il bravo project manager meccanico non è comunque quello che vince sempre, perché questo non è possibile. È colui che quando perde se ne assume la responsabilità, capisce il perché della sconfitta e fa in modo che la volta successiva non accada. Le scuse servono solo a non trovare i problemi.